giovedì 31 gennaio 2013

Di riviste e di marmellate.......quella di radicchio!!!

Ehi, tu! Sì,  proprio tu che sei passato di qui e stai leggendo questo post!
Sei già stato in edicola?
Perché mai ti faccio questa domanda?
Ma come, ancora non lo sai?
Su Sale & Pepe di febbraio ci sono anch'io!


Sì, babà che bontà è sbarcato in edicola.
Il mio pudding speziato in cocotte, con marmellata d'arance amare, campeggia in bella vista a pagina 41 della rivista di cucina più gettonata dello stivale.
Che evento!!!!! Va degnamente festeggiato!
Come? Visto che la marmellata mi ha portato fortuna, ho scelto di prepararne una un po'  particolare: la marmellata di radicchio.
Dal gusto particolatissimo, questa marmellata si sposa meravigliosamente con i formaggi molto stagionati, ma divina potrei definire una crostata con frolla alle noci e marmellata di radicchio, accompagnata da crema inglese. Versatilissima!
Che aspettate! Correte in edicola e poi preparate questa marmellata!

Ingredienti
500 gr di radicchio (meglio se tardivo di Treviso)
300 gr di zucchero
Il succo di 3 arance
2 cucchiai di cognac
1 mela a pezzetti


  • Tagliare il radicchio a julienne e porlo in una pentola con un paio di cucchiai di zucchero e il succo di arancia.
  • Mettere la pentola sul fuoco e lasciar appassire il radicchio a fiamma bassa per una decina di minuti, girando di tanto in tanto.
  • Aggiungere il rimanente zucchero e la mela a pezzetti.
  • Continuare la cottura, fino a che la marmellata non si sarà addensata.
  • Verso la fine della cottura aggiungere anche il cognac.
  • Versare la marmellata, ancora bollente, in barattoli sterilizzati e chiudere con coperchi nuovi. Far raffreddare a testa i giù. 




sabato 19 gennaio 2013

"Mi go fame": pici toscani un tantino veneti per il mio primo MTC

"Mamma, mi go fame!"
"COSA?"
"MI - GO- FA- ME!!!! "
Bella lei, tre anni di femmina che torna a casa da scuola e inizia a parlare in veneto come se nulla fosse! 
E  vista la mia faccia tra il perplesso e il confuso,  lei cosa fa? Lo spelling!!! Roba da non crederci!
Secondo voi quale potrà mai essere la reazione di una mamma cresciuta, gastronomicamente parlando, a "pan' e pummarola" ?
Una gran bella risata, dopo, però,  essermi ripresa dallo shock!!!
Beh, piccola veneta, con influenze profondamente meridionali, cresce!
Cresce e si adatta al territorio. Come tento di fare anch'io da un po' di anni. 
Spesso mi riesce, altre volte un po' meno, ma del resto ogni essere umano porta con sé un bagaglio di esperienze che inevitabilmente influenzano la nostra quotidianità.
Ma più che di influenze, oggi parlerei di contaminazioni.  
Sì,  il termine giusto per la ricetta di oggi è "contaminazione". 
È da tempo che ogni mese seguo l'Mtc, a mio avviso il più bel gioco virtuale tra foodbloggers, mai venuto alla luce. Un' incredibile genialata, grazie alla quale, chi va a dare una sbirciata, non può che arricchire le sue conoscenze culinarie. Chi, invece, decide di prender parte al gioco ha la straordinaria occasione di confrontarsi con appassionatissime fanciulle che hanno fantasia e creatività da vendere e ai fornelli riescono a compiere miracoli.
Ma come ogni esperienza, c'è bisogno che i tempi siano maturi per poterla vivere appieno.  E stavolta, complici l'anno nuovo e i buoni propositi, ho capito che i tempi eran maturi sul serio. 
Ed è così che oggi arriva il mio primo Mtc
La ricetta di questo mese? I pici toscani di Patty di Andante con gusto
Bellissima ricetta quella di Patty. Il suo post è intriso di tradizioni locali e sembra quasi di scorgere, dietro al suo piatto, le mille sfumature di ocra della terra di Siena. 
Lo scopo del gioco resta quello di rivisitare il piatto, lasciando a questo la sua connotazione di piatto rustico e arricchendolo con contaminazioni del territorio di appartenenza. 
Ed io, pur rimanendo piacevolmente influenzata dalle mie origini, faccio l'ennesimo tentativo di adattamento, arricchendo i favolosi pici toscani con due prodotti di nicchia del territorio che mi ospita.



L'idea mi è venuta camminando a Venezia, al Ponte dei Pugni, dove tutte le mattine mi incanto a guardare.
Quel banco di frutta e verdura in barca sul canale è sempre un tripudio di colori . 
È sul quel ponte che mi si è accesa la lampadina: radicchio e soppressa!!!
Un connubio speciale,  in cui due eccellenze di questo ricco territorio, si sposano egregiamente. E se proprio gradite quel tocco in più spolverizzate con del Montasio stravecchio e beveteci su del vino Raboso.......non resisterete e di sicuro direte: "Mi go fam!"




Per i pici ho eseguito la ricetta di Patty passo passo, che riporto qui di seguito

Per i pici (ingredienti per 4 persone)
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
mezzo bicchiere circa di acqua 


  • Fare la fontana con le due farine miscelate
  • Versare l’olio, il pizzico di sale e versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. 
  • Man mano che i liquidi assorbiranno farina, non sarà più possibile procedere con la forchetta, per cui  bisognerà impastare con energia, utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
  • Impastare fino ad ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.  
  • Fate riposare l'impasto per circa mezzora, ricoperto da pellicola.
  • Passato questo tempo, i pici vanno filati. Per tale operazione seguire la spiegazione dettagliata di Patty qui.



Per il sugo al radicchio e soppressa veneta
200 gr di radicchio tardivo sminuzzato
100 gr di soppressa veneta tagliata a tocchetti
30 gr di cipolla bianca di Chioggia 
25 gr di olio evo Dante 100% italiano
mezzo bicchiere di Raboso
sale qb

  • In una padella piuttosto capiente, porre l'olio, la cipolla e la soppressa e far cuocere per circa 5 minuti a fuoco medio, mescolando spesso.
  • Aggiungere il radicchio sminuzzato e appena questo risulterà appassito, aggiungere il vino e far evaporare a fiamma alta. 
  • Abbassare la fiamma e aggiustare di sale. Continuare la cottura ancora per 5 minuti con coperchio e se dovesse essere necessario, utilizzare l' acqua di cottura dei pici per evitare che il sugo si asciughi molto.
  • Cuocere i pici in acqua bollente e scolarli. 
  • Condire la pasta con il sugo, amalgamando ben bene e facendo saltare il tutto in padella per pochi istanti.
  • Se di gradimento, spolverizzare con del Montasio stravecchio.

Con questa ricetta partecipo per la prima volta all'MTChallenge, la cui ricetta del mese e "I pici"






lunedì 14 gennaio 2013

E per una volta mi sento un po' British: crumpets casalinghi per il tea hour

La mia amica Cinzia ha organizzato questo simpaticissimo contest ed io non me lo son fatto scappare Quando ho letto di quest' iniziativa, i miei ricordi son volati agli anni del liceo, quando adolescente trascorrevo le mie estati in vacanza studio in Inghilterra. Che tempi! Sembra una vita fa!
Effettivamente son passati più di 15 anni dall' ultima volta che ho sorvolato la Manica! E tra i meandri dei miei ricordi, restano nitidi i crumpets...... come fare a dimenticarli! Accompagnati da burro e marmellata costituivano la mia colazione quotidiana, anche perché le uova con il bacon non riuscivo proprio a mandarli giù soprattutto di buon mattino.
E a volte il caso fa sì che i ricordi possano rivivere.....
Circa un mese fa, durante una delle mie traversate quotidiane della bella Venezia, mi sono imbattuta in Gordon. Sì,  proprio lui Ramsay! Tranquilli, non era lui in carne ed ossa, ma da una sua foto mi strizzava l'occhio dalle vetrine di una libreria. E così son tornata a casa con il suo libro "In cucina con Gordon Ramsey", libro che poi ho regalato al mio gentil consorte, per festeggiare i suoi bei risultati scolastici.
Non sto parlando dei voti che dà,  ma di quelli che si becca!!!
Per chi non lo sapesse, il mio "docente di giorno" è diventato "studente di sera".
Ha preso a frequentare le serali di un alberghiero. Così per giugno avrò uno chef a tutti gli effetti in casa...... uno chef con le competenze,  che già ora mi rimprovera di non possedere.
Ma di questo vi parlerò meglio un'altra volta. Per ora torniamo ai crumpets.....
Sfogliando il libro di Ramsey, a pagina 277,  ho trovato questi crumpets casalinghi,  che mi imploravano di essere provati già da un po'! E Cinzia con il suo contest ha fatto il resto, mi ha dato l'occasione.
Perfetti a colazione, sono deliziosi anche per l'ora del tea!



Ingredienti per circa circa 8 crumpets
175 gr di farina di grano duro (io ho usato semola rimacinata)
2 gr di sale
Un pizzico di zucchero
Mezzo cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di lievito secco
125 ml di latte tiepido
150 gr di acqua tiepida
Burro qb

Per servire
Marmellata di fragole e fragoline di bosco Rigoni di Asiago
panna fresca per servire.
  • In una ciotola, setacciare la farina e aggiungervi lo zucchero, il sale e il bicarbonato.
  • Mescolare le polveri e al centro inserire il lievito.
  • Intiepidire il latte con l'acqua e utilizzare tali liquidi per ottenere un impasto tipo pastella.
  • Lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo.
  • Coprire con pellicola e lasciar lievitare fino al raddoppio. 
  • Scaldare una padella antiaderente, leggermente unta con burro.
  • Versarvi la pastella, dopo averla mescolata e lasciar cuocere 3-4 minuti a fuoco medio-basso.  Girare e cuocere ancora un paio di minuti dall'altra parte.
  • Con l'aiuto di un coppapasta del diametro che preferite,  ricavare tanti crumpets tondi e servite con marmellata di fragole e panna fresca semi montata.  
Con questa ricetta partecipo al contest "English recipes" di Cinzia de "Il ricettario di Cinzia", in collaborazione con Salter



martedì 8 gennaio 2013

E dopo il Panettun.....il PANE-ttone

Abbiamo brindato, abbiamo bevuto (forse troppo), abbiamo mangiato (oltre ogni limite) e anche stavolta Natale e' andato, l'anno vecchio lo abbiamo archiviato, spalancando le porte a questo tanto atteso 2013!
A proposito BUON ANNOOOOOOOOO!!! Anche se tremendamente in ritardo.
Le mie vacanze, come al solito, si risolvono in un tour de force lungo tutto lo stivale! Circa 2500 km, macinati in poco più di 10 giorni, passando da un clima umido e freddo, ad uno ancor più umido e intriso di Scirocco, per poi approdare alle falde del Vesuvio, che per la vigilia di Capodanno ci ha regalato 18 gradi magnifici! 
Ora, la routine quotidiana stenta a riprendere e come di consueto, torno più stanca che prima della partenza. Stanca, ma felice.
Felice di aver trascorso le vacanze tra i miei affetti, al sole caldo della mia terra, tra chiacchiere, risate e qualche piacevole incontro con persone eccezionali, nonché food bloggers da strapazzo!!!! 
Chi? Ma loro: il re dei primi piatti e colei per la quale :"datemi una mozzarella e vi restituirò oro per il palato"!
Senza connessione, senza planetaria, ho fatto un po' di fatica a stare al passo. Ho prodotto pochissimo, ma tra le tante idee che mi sono frullate per la testolina, quella che vi presento oggi è riuscita a vedere la luce. Impastare a mano riesce a rimettermi al mondo, per cui mi sono anche divertita. Ho voluto provare a cucinare questo profumatissimo pane condito nello stampo del panettone! Il prosciutto di Praga sta da Dio con le noci ed entrambi questi ingredienti si sposano divinamente con il sapore un po' rustico della farina integrale. E poi è davvero molto scenico. Il prossimo anno provatelo, i vostri ospiti ne saranno rapiti! Non ditelo a nessuno, ma in tredici a tavola lo abbiamo divorato!




Ingredienti per circa 1100 gr di impasto finale
210 gr di pasta madre rinfrescata e matura
400 gr di di farina 0 (almeno 11% di proteine)
200 gr di farina integrale
1 cucchiaino di malto
14 gr  di sale
200 gr di prosciutto di Praga a dadini
130 gr di gherigli di noci sminuzzati


  • In una ciotola, inserire l'acqua e la pasta madre e con le mani sciogliere la pasta madre.
  • Aggiungere il malto d’orzo e mescolare.
  • Aggiungere le farine ed impastare energicamente. Aggiungere il sale, fintanto che l'impasto risulti ancora umido.
  •  Impastare a lungo, fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
  • Aggiungere prosciutto e noci all'impasto e amalgamare bene il tutto.
  •  Porre l'impasto su di un piano di lavoro leggermente infarinato. Lavorare brevemente e riporlo in una ciotola a riposare per almeno un’ora, ricoperto da pellicola.
  •  Eseguire la pirlatura, così come si fa con il panettone. bisogna, cioè, dare all'impasto la sua forma tondeggiante.
  •  Porre l'impasto all'interno di un pirottino da panettone da 750 gr e lasciar lievitare, coperto da pellicola, fino a triplicare il volume.
  • Una volta che l'impasto sarà lievitato, accendere il forno a 250°C e porre al suo interno una piccola teglia con dell'acqua, che fornirà il giusto vapore per la cottura.
  • Quando il forno sarà giunto a temperatura, praticare il taglio a croce e infornare immediatamente. Cuocere per i primi 30 minuti a 250°, poi abbassare a 200° la temperatura e togliere la teglia con l'acqua, in modo da consentire alla crosta di formarsi. Continuare la cottura per ancora 20/30 minuti.
  • Spegnere il forno. Attendere qualche minuto, poi sfornare e far raffreddare con il forno in fessura.