martedì 10 gennaio 2012

L'Epifania tutte le feste porta via: " a ' pizz' e maccarun"

Il giorno della Befana è stato il mio ultimo giorno di vacanza. Il tour lungo lo stivale si è concluso con l'arrivo della vecchietta, che quest'anno mi ha destinato questo nuovo blog. Il mio, oltre ad essere stato un tour degli affetti, tra parenti, amici e persone care, è stato senz'altro anche un tour gastronomico. Sì, perché tutte le volte che faccio ritorno alle origini, anche il mio stomaco pretende di sentirne i sapori e profumi. 
Peccato, però, che la Befana porterà via pure le feste, ma non i chili presi tra mastaccioli, panettoni e struffoli!
Così come per la Chiesa cattolica questa festa simboleggia la manifestazione di Cristo, anche la tradizione popolare della mia cittadina festeggia questa sorta di prima Pasqua con gli stessi cibi preparati nel giorno di sabato santo.
In tutte le case di campagna si accende il forno a legna, nel quale si porta a cottura la famosa "pizz' e maccarun", che qualcuno, in modo direi assolutamente blasfemo, definisce "frittata di maccheroni". Blasfemo perchè di frittata non si tratta assolutamente! Rappresenta molto di più. Un piatto della tradizione, ricco di profumi, indispensabile sulle tavole sarnesi nel giorno della Befana. Ma è un piatto che rappresenta anche un momento di aggregazione. Chi non ha un forno a legna, infatti, si rivolge all'amico o al parente e, spesso, si finisce per pranzare tutti insieme, in allegria e convivialità.
E per mantenere la tradizione, anche nella nostra casa di campagna il rito del forno a legna si è compiuto, e una fetta di questa bontà l'ho mangiata anch'io, accompagnata, rigorosamente come da tradizione, da sopressata!
Vi lascio, dunque, la ricetta di questa bontà e se non avete il forno a legna, non temete.... cucinatela pure nel forno di casa alla massima temperatura. 



Ingredienti
1 kg di pasta lunga tra spaghetti, bucatini (indispensabili),ziti e mafalde Valdigrano
10 - 12 uova (dipende dalla grandezza)
150 gr parmigiano reggiano
50 gr di pecorino romano (facoltativo)

sale dei papi Tecal
pepe Tecal q.b.
strutto q.b. (in alternativa olio d'oliva, ma non è la stessa cosa!!!!!!!)




  • Portare a cottura  in acqua bollente salata i vari tipi di pasta separatamente e lasciare raffreddare ben bene in una ciotola capiente.
  • Tenere da parte l'acqua di cottura della pasta.
  • Quando la pasta si sarà raffreddata, inserire le uova battute a parte in una ciotola.
  •  NB: raffreddandosi, la pasta tende a legarsi. In tal caso, utilizzare l'acqua di cottura per scioglierla, con l'aiuto delle mani.
  • Aggiustare di sale, aggiungere il pepe e il parmigiano.
  • Amalgamare il tutto con le mani.
  • Con lo strutto, oliare bene bene una teglia rotonda di 30 cm di diametro dai bordi alti e riversare all'interno la pasta.
  • Aggiungere sulla superficie ciuffetti di strutto, che con il calore si scioglieranno e andranno a donare profumo al piatto. In alternativa aggiungere un filo d'olio
  • Cuocere ne forno a legna (30' circa) oppure nel forno statico alla max temperatura fino a doratura della superficie.