martedì 28 febbraio 2012

E "dulcis in fundo", la crostata salata (ma non troppo) di Donatella

Questa sera metto questo piccolo spazio a disposizione della mia cara amica, Donatella, che ha preparato una magica torta salata.
Donatella è una grande cuoca, figlia d'arte. Sì, perché il suo papà aveva un gran bel ristorante in quel di Palermo. Sicula puro sangue lei, campana effervescente io, ci siam conosciute durante la mia avventura bresciana. Sono stata spesso sua ospite e devo dire che ho un bellissimo ricordo degli arancini allo zafferano che mi ha preparato la prima volta che sono stata a casa sua. Probabilmente Brescia mi è rimasta nel cuore anche per quegli arancini! :-) 
In realtà, coltiviamo insieme un progetto, che per scaramanzia non svelo, ma che spero prima o poi possa andare a buon fine! Ma torniamo alla ricetta! 
Cosa c'è di meglio per concludere la serata con una bella fetta di una torta salata ai carciofi con il retro gusto dolce dei lamponi, impreziosita da gustosi formaggi? Nulla! Una cena perfetta, con questa bella ricetta con la quale la nostra cara cuoca (e ingegnere per professione) intende partecipare all'originalissimo contest di Rigoni di Asiago, contest a cui partecipo anche io qui. La nostra chef ha deciso di chiamarla "Dulcis in fundo" perché, sue testuali parole, "il bordo è il mio ultimo boccone". Del resto, come darle torto! Quella del cornicione è un'idea geniale.



Ingredienti
1 Rotolo Pasta sfoglia fresca rotonda
4 Carciofi (quelli con le spine)
250g formaggio Asiago
100g formaggio Brie
1 uovo
Sale  q. b.
1 Limone
Olio per friggere



  •  Pulire i carciofi eliminando la parte superiore con le spine e le foglie dure  più esterne;
  • Immergerli per una decina di minuti in una recipiente con acqua acidulata con il succo di limone;
  • Tagliare i carciofi a fettine nel senso della lunghezza ed immergerli nell’uovo sbattuto leggermente salato;
  •  Preparare una padella con l’olio e friggere le fettine di carciofo a fuoco moderato;
  •  Distendere la sfoglia;
  •   Disporre i  pezzettini di brie e asiago precedentemente tagliati lungo il bordo;
  •  Spennellare  i pezzettini di formaggio con la marmellata;
  •  Richiudere il bordo della sfoglia in modo che contenga il formaggio insaporito dalla marmellata;
  •   Disporre al centro, a strati,  il formaggio rimasto ed adagiare sopra le fettine di carciofi fritti;
  • Infornare a 180°C per 20 minuti a forno già a temperatura;
  • Lasciate intiepidire e buon appetito. 
Con questa ricetta Donatella partecipa al contest di Rigoni di Asiago "Una crosta salata ma non troppo" 






domenica 26 febbraio 2012

La fugassa veneta per una Pasqua ancora lunga da venire.

Rullo di tamburi, squilli di trombe......finalmente riesco a rendere omaggio alla terra  che mi ospita da un pò di anni: il Veneto. L'occasione mi si è presentata, passando di qui!
Qualche giorno fa, quando ho letto del contest "Pasqua lievitata", mi son detta: qua ci vuole proprio una bella fugassa. Quando poi ho visto l'imminente scadenza, mi son detta:  non ce la farò con i tempi della lievitazione naturale. Sì, perché i grandi lievitati hanno bisogno di una pasta madre molto forte, che va preparata per tempo, tra rinfreschi ravvicinati e legature! Ma poi ho pensato: e se facessi una fermentazione mista? E che fermentazione mista sia! 
Ma torniamo alla fugassa!
Si tratta di un dolce tipico pasquale, che secondo la legenda è nato dall'estro di un fornaio trevigiano, che aggiunse alla sua pasta da pane, burro, uova e miele, ottenendo un soffice dolce, che donava ai suoi clienti nel periodo pasquale. Ma adesso vi racconto il mio primo incontro con la fugassa, risalente, ormai a quattro anni fa. Ospite di amici, in un pomeriggio primaverile, mi fu chiesto se mi andava di assaggiare un pezzo di fugassa con "un'ombra de vin". Ed io, certo che sì, convinta che fosse qualcosa di almeno vagamente simile alla focaccia pugliese! L'ombra de vin mi rendeva assolutamente sicura che si trattasse di qualcosa di salato! Vi lascio immaginare il mio stupore innanzi a quella buona fetta di dolce. L'ombra de vin è fondamentale, perché la vera fugassa deve essere secca al punto giusto, deve cioè lasciare quella sensazione di pungente in gola, che mette voglia di bere. Si accompagna magnificamente al Moscato Fior d'arancio dei colli Euganei. Da allora mi sono sempre ripromessa di tentarla e devo dire che con questo primo esperimento, ho ottenuto un ottimo risultato. Vi lascio, quindi, la mia versione di questo dolce pasquale tipico della tradizione veneta, come preludio di una massiva produzione, che si annuncia in previsione della Pasqua.
A tutti, buon inizio settimana.



Ingredienti totali
150 gr di pasta madre rinfrescata 
580 gr di farina forte W360-380 (Rieper gialla) o in alternativa farina manitoba
240 gr di zucchero
160 gr di burro morbido (lasciato a temp. ambiente almeno un'ora)
5 tuorli d'uova medie
2 uova medie intere
100 gr di acqua
80 gr di latte
10 gr di miele
5 gr di sale
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
100 gr di arancia candita
2 cucchiai di Spumadoro (aroma a base di agrumi caratteristico di questa preparazione)
10 gr di lievito di birra

Ingredienti per la glassatura
La fugassa tradizionale è ricoperta solo da zucchero in granella, cosparsi in superficie con l'aiuto di albume leggermente sbattuto. In alternativa si può preparare una glassa semplicemente mescolando 50 gr di amido di mais a 100 gr di zucchero. Il tutto va amalgamato con dell'acqua, tanta quanto basta a formare una cremina, che non deve assolutamente colare. Ovviamente io non mi sono fatta mancare nulla e ho preparato entrambe le versioni.

Giorno 1:
Ingredienti lievitino
100 gr di farina presi dal totale
100 gr di acqua
5 gr di miele
10 gr di lievito di birra

Ingredienti primo impasto
tutto il lievitino
150 gr di pasta madre rinfrescata 
240 gr di farina forte W360-380 (Rieper gialla) o in alternativa farina manitoba
120 gr di zucchero
100 gr di burro morbido (lasciato a temp. ambiente almeno un'ora)
2 tuorli d'uova medie
2 uova medie intere
80 gr di latte
  • Nel tardo pomeriggio del primo giorno, preparare il lievitino, mescolando tutti gli ingredienti previsti. Dopo circa mezz'ora il lievitino è pronto. Questo si gonfierà e la superficie sarà ricca di bolle. A questo punto si può procedere a preparare il primo impasto.
  • In una planetaria, mettere il latte con la pasta madre a pezzetti e due cucchiaiate di zucchero. Dopo aver montato il gancio K, azionare la macchina a bassa velocità, in modo che la pasta madre si sciolga nel liquido.
  • Aggiungere il lievitino e far andare la macchina per qualche istante.
  • Aggiungere, poi, tanta farina quanta ne occorre a far incordare l'impasto, portando la macchina a velocità 1,5.
  • A questo punto inserire un tuorlo, seguito da una parte di zucchero e una di farina, sempre a velocità 1,5. Fare in modo che l'impasto rimanga sempre incordato. Continuare così , alternando uova, zucchero e farina, fino ad esaurire contemporaneamente i tre ingredienti. Tra un inserimento e l'altro, fermare la macchina e pulire bene la ciotola, da eventuali residui di impasto che vi si attaccheranno.
  • Terminato questo inserimento, è la volta del burro, che andrà inserito a pezzetti morbidi e il pezzetto seguente andrà inserito non prima che il precedente sia stato assorbito.
  • Durante tutta la lavorazione, l'impasto dovrà risultare ben incordato.
  • Trasferire l'impasto in una ciotola abbastanza capiente, coperta da pellicola. Dopo circa mezz'ora, porre in frigorifero e lasciare lì l'impasto tutta la notte (almeno 12 ore). 

Giorno 2:
Ingredienti secondo impasto 
240 gr di farina forte W360-380 (Rieper gialla) o in alternativa farina manitoba
120 gr di zucchero
60 gr di burro morbido (lasciato a temp. ambiente almeno un'ora)
3 tuorli d'uova medie
10 gr di miele
5 gr di sale
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
100 gr di arancia candita
2 cucchiai di Spumadoro (aroma a base di agrumi caratteristico di questa preparazione)
  • Al mattino seguente, togliere l'impasto dal frigo. Durante la notte, il suo volume triplicherà. Lasciare l'impasto a temperatura ambiente un paio d'ore. Nel frattempo, polverizzare le arance candite in un mixer e tenerle da parte.
  • Trasferire l'impasto nella ciotola della planetaria e montare il gancio K. Prima di iniziare, mettere da parte un paio di cucchiai di farina, presi dalla rimanente. 
  • Far andare la macchina per pochi istanti a bassa velocità e poi iniziare con l'inserimento delle uova, dello zucchero e della farina, così come fatto in precedenza, portando la macchina a velocità 1,5. Con l'ultima parte di zucchero, inserire anche il sale.
  • Dopodiché inserire il burro a pezzetti morbidi e il pezzetto seguente andrà inserito non prima che il precedente sia stato assorbito.
  • A questo punto, inserire il miele. Se l'impasto non dovesse mantenersi incordati, aggiungere un pò della farina messa da parte.
  • Inserire per ultimi gli aromi (vaniglia e spumadoro), seguiti dagli ultimi spolveri di farina tenuti da parte.
  • A questo punto,  spegnere la macchina e aggiungere i canditi, prima spatolando a mano e poi montare il gancio e azionare la macchina a velocità 1. Lavorare l'impasto qualche minuto, in modo che i canditi si amalgameranno e la maglia glutinica si allunghi.
  • lasciar riposare l'impasto mezz'ora, dopodiché procedere alla spezzatura e poi alla formatura.
  • Su di un piano da lavoro leggermente oleato con olio di semi di arachidi, adagiare l'impasto e spezzarlo in due, con un tagli netto e deciso (utilizzare una spatola di metallo).
  • Arrotondare e mettere nei pirottini. 
  • Lasciar lievitare fino a due dita dal bordo. Ci vorranno circa 6/8 ore.
  • Glassare e decorare a piacere, come indicato sopra. 
  • Cuocere a 200° per circa 40 minuti.
  • Se la superficie dovesse scurirsi troppo, coprire con carta d'alluminio (non fate come me!!!!!!)

Con questa ricetta partecipo al contest "Pasqua lievitata" di "Aboutfood"




Aggiornamento del 14/03/2012
Versione con lievito di birra da fare in un giorno

Ingredienti totali
650 gr di farina forte W360-380 (Rieper gialla) o in alternativa farina manitoba
240 gr di zucchero
160 gr di burro morbido (lasciato a temp. ambiente almeno un'ora)
5 tuorli d'uova medie
2 uova medie intere
125 gr di acqua
100 gr di latte
10 gr di miele
5 gr di sale
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
100 gr di arancia candita
2 cucchiai di Spumadoro (aroma a base di agrumi caratteristico di questa preparazione)
20 gr di lievito di birra

Ingredienti lievitino
100 gr di farina presi dal totale
100 gr di acqua
5 gr di miele
10 gr di lievito di birra

  • preparare il lievitino, mescolando tutti gli ingredienti previsti. Dopo circa mezz'ora il lievitino è pronto. Questo si gonfierà e la superficie sarà ricca di bolle. A questo punto si può procedere a preparare l’impasto.
  • Sciogliere il restante lievito di birra nel latte.
  • In una planetaria, mettere il latte con il lievito di birra sciolto e due cucchiaiate di zucchero. Dopo aver montato la foglia, azionare la macchina a bassa velocità.
  • Aggiungere il lievitino e far andare la macchina per qualche istante.
  •  Mettere da parte qualche cucchiaiata di farina.
  • Aggiungere, poi, tanta farina quanta ne occorre a far incordare l'impasto, portando la macchina a velocità 1,5.
  • A questo punto inserire un tuorlo, seguito da una parte di zucchero e una di farina, sempre a velocità 1,5. Fare in modo che l'impasto rimanga sempre incordato. Continuare così , alternando uova, zucchero e farina, fino ad esaurire contemporaneamente i tre ingredienti. Tra un inserimento e l'altro, fermare la macchina e pulire bene la ciotola, da eventuali residui di impasto che vi si attaccheranno.
  • Terminato questo inserimento, è la volta del burro, che andrà inserito a pezzetti morbidi e il pezzetto seguente andrà inserito non prima che il precedente sia stato assorbito.
  • Durante tutta la lavorazione, l'impasto dovrà risultare ben incordato.
  • A questo punto, inserire il miele. Se l'impasto non dovesse mantenersi incordati, aggiungere un pò della farina messa da parte.
  • Inserire per ultimi gli aromi (vaniglia e spumadoro), seguiti dagli ultimi spolveri di farina tenuti da parte.
  • A questo punto,  spegnere la macchina e aggiungere i canditi, prima spatolando a mano e poi montare il gancio e azionare la macchina a velocità 1. Lavorare l'impasto qualche minuto, in modo che i canditi si amalgamino e la maglia glutinica si allunghi.
  • Lasciar riposare l'impasto mezz'ora, dopodiché procedere alla spezzatura e poi alla formatura.
  • Su di un piano da lavoro leggermente oleato con olio di semi di arachidi, adagiare l'impasto e spezzarlo in due, con un tagli netto e deciso (utilizzare una spatola di metallo).
  • Arrotondare e mettere nei pirottini. 
  • Lasciar lievitare fino a due dita dal bordo.
  • Glassare e decorare a piacere, come indicato sopra. 
  • Cuocere a 200° per circa 40 minuti.
  • Se la superficie dovesse scurirsi troppo, coprire con carta d'alluminio (non fate come me!!!!!!)

Con entrambe le versioni partecipo alla raccolta di Mamma Papera's blog, "Mettiamo un dolce sano a tavola"


venerdì 24 febbraio 2012

Pepite d'oro zafferano su letto di orata

Che settimana ragazzi! Il ponte di Carnevale è volato, siamo tornati alla solita routine e meno male che il mio lavoro non mi impegna tutto il giorno, perché altrimenti non saprei proprio come fare! Comunque, ho rimediato: il giro a Venezia l'ho fatto! Un tripudio di gente e di colori che entusiasma sempre: del resto è anche questo il fascino della città delle calli!
Questa volta arrivo proprio sul gong per partecipare allo splendido appuntamento mensile con il contest di Cinzia di Essenza in cucina e di Valentina di My taste for food. Il tema di questo mese è il colore oro dello zafferano. A mio avviso, quello dello zafferano con il pesce è un connubio perfetto. Per questo motivo, ho pensato a questa ricettina, che vi lascio come idea per il pranzo domenicale. Buon week-end a tutti


Ingredienti per due persone
300 gr di patate per gnocchi
100 gr di farina antigrumi Molino Chiavazza
700 gr di vongole freschissime
un'orata freschissima
1 bustina di zafferano
1 spicchio di aglio
3 cucchiai di olio evo Dante terre Antiche
sale fino Gemma qb
sale grosso Gemma qb
pepe bianco Tecal qb
  • Innanzitutto preparare le pepite (gnocchetti). Cuocere le patate in abbondante acqua salata con tutta la buccia. Portarle a cottura, fino a quando, infilzandole con una forchetta, queste risulteranno morbide. Pelarle e passarle allo schiacciapatate fintanto che queste sono ancora calde. Lasciar intiepidire il passato e poi aggiungervi la farina e un pizzico di sale. Impastare il tutto fino ad ottenere un impasto morbido. A questo punto, con il composto ottenuto, formare le pepite. Lasciarle asciugare su di un vassoio spolverizzato di farina.
  • In un'altra pentola, aprire le vongole, facendo dapprima rosolare l'aglio in un cucchiaio di olio. Aggiungere le vongole e lasciar che le valve si aprano, a fuoco vivace e tegame coperto. Lasciar raffreddare, eliminare le valve, conservando il liquido di cottura e tenendone da parte qualcuna per la decorazione del piatto.
  • Nel frattempo preparare il sughetto di pesce.  Pulire e sfilettare l'orata, tenendo da parte la testa e le lisce. In un tegame abbastanza capiente (in cui poi mantecaremo il tutto), scaldare un cucchiaio di olio e aggiungere le lisce e la testa dell'orata. Lasciar andare qualche minuto a fuoco medio e poi eliminare i resti del pesce, che nel frattempo avranno rilasciato tutto il loro sapore, donando, così una marcia in più al piatto finale. Unire le vongole. 
  • In una padella antiaderente, scottare i filetti d'orata da entrambi le parti. Fare attenzione che la padella sia molto rovente, altrimenti il pesce diventerà stopposo. Salare leggermente e condire con un filo d'olio.
  • Sciogliere lo zafferano in mezza tazzina di acqua delle vongole, facendo attenzione che non sia molto salata.
  • Cuocere le pepite in abbondante acqua salata. Come per gli gnocchi, saranno pronte quando verranno a galla. Scolare gli gnocchi e tenere da parte un bicchiere di acqua di cottura. 
  • Versare gli gnocchi nella padella con le vongole, insieme allo zafferano disciolto. Amalgamare il tutto a fiamma dolce, aiutandosi con l'acqua di cottura degli gnocchi, nel caso dovesse essere necessario.
  • Montare il piatto come segue. Adagiare sulla base del piatto e con l'aiuto di un coppa-pasta il filetto di orata. Aggiungere gli gnocchetti e decorare a piacere con qualche vongola. 
Con questa ricetta partecipo al contest "oro zafferano"


lunedì 20 febbraio 2012

Esperimenti del cavolo e ..... Psychedelic bread

Eh, lo so ancora un altro pane!!!!!! Ma che ci posso fare se la lievitazione naturale è un chiodo fisso. Una sorta di dipendenza, che con la ricetta di oggi assume sfumature psichedeliche! Ma andiamo al racconto di questo esperimento assolutamente riuscitissimo!
Cugina in visita lo scorso week-end. L'aria del carnevale l'ha portata fin qui! Peccato, però, che il freddo e la pioggia ci ha costrette in casa. Lei è la biotecnologa di famiglia, quella che di reazioni chimiche ed esperimenti ne sa a bizzeffe. Aveva poche cose in valigia, ma preziose. Tra queste brillavano dei crauti rossi, meglio noti come cavolo rosso. 
Arriva e mi fa: "Sai pensavo andasse a male in frigo, così te l'ho portato. Perché sai in cottura assume dei colori bellissimi. Ieri ho fatto un risotto che era quasi blu. E' che dipende dalle antocianine e dagli ingredienti che aggiungi, acidi o basici, bla , bla......."
Ed io: "Vabbè, lascia stare i fondamenti della chimica e facciamo un pane in cassetta"
Devo dire che inizialmente ero alquanto scettica sulla riuscita della cosa, ma poi man mano che l'impasto prendeva corpo e che il lilla prevaleva son rimasta sbalordita anch'io. Dal gusto sicuramente particolarissimo, questo pane, oltre ad essere ricco di antiossidanti, si accompagna magnificamente a formaggi molto stagionati e salumi. E poi vuoi mettere la soddisfazione di ottenere un colore così brillante senza l'ausilio di coloranti?
E non pensiate che sia finita! E no! Ora sto studiando la teoria degli elementi acidi e basici, quindi non perdete gli altri colori!!!!!!!



Ingredienti per il pane in cassetta classico
100 gr di pasta madre rinfrescata
215 gr di farina 0
140 gr di latte intero
60 gr di burro
12 gr di zucchero
8 gr di sale
  • Nella planetaria sciogliere la pasta madre nel latte, utilizzando il gancio K a bassa velocità.
  • Aggiungere la farina, il sale e lo zucchero e portare la macchina dal minimo a velocità 1.
  • Lasciar incordare e poi inserire il burro morbido a pezzetti, inserendo il successivo solo quando il precedente è stato assorbito.
  • Dopo aver inserito tutto il burro, utilizzare il gancio per altri 4-5 minuti, in modo da allungare la maglia glutinica.
  • Ovviamente l'impasto si può fare anche a mano, seguendo gli stessi passi e utilizzando tanto olio di gomito!!!!!! Lasciar riposare 30 minuti




Ingredienti per il pane in cassetta colorato
70 gr di cavolo rosso
20 gr di cipolla rossa
10 gr di olio evo Dante
100 gr di pasta madre rinfrescata
250gr di farina 0
90 gr di latte intero
60 gr di burro
12 gr di zucchero
8 gr di sale
  • Innanzitutto stufare il cavolo come segue: in una padella, mettere l'olio e la cipolla tritata e lasciar imbiondire a fuoco bassissimo. Aggiungere il cavolo rosso tritato molto finemente e cuocere almeno venti minuti con coperchio. Lasciar raffreddare e poi tritare il tutto con il mixer ad immersione.
  • Nella planetaria sciogliere la pasta madre nel latte, utilizzando il gancio K a bassa velocità.
  • Aggiungere il cavolo cotto e tritato, la farina , il sale e lo zucchero e portare la macchina dal minimo a velocità 1 in pochi secondi.
  • Lasciar incordare e poi inserire il burro morbido a pezzetti, inserendo il successivo solo quando il precedente è stato assorbito.
  • Dopo aver inserito tutto il burro, utilizzare il gancio per altri 4-5 minuti, in modo da allungare la maglia glutinica.
  • Stendere i due impasti in due rettangoli equivalenti e dallo spessore di 10 mm circa.
  • In questo caso, l'impasto classico è stato posto al di sotto di quello colorato.
  • Sovrapporre i due rettangoli e avvolgerli su se stessi, cercando di stringere il più possibile.
  • Porre l'impasto a lievitare nello stampo a cassetta (va benissimo quello da plum cake).
  • In questo caso ha lievitato una notte intera, per circa 12 ore.
  • Quando avrà raggiunto il bordo dello stampo, cuocere a 220° per 45 minuti circa. In caso la superficie dovesse scurirsi troppo, coprirla con un foglio di carta di alluminio. Se la colorazione non dovesse essere uniforme, rimettere in forno, fuori dallo stampo, ancora qualche minuto.
  • Sfornare il pane e toglierlo dallo stampo e lasciar raffreddare su di una griglia.
con questa ricetta partecipo al contest di Stefy "Ricette a tutto butter"



venerdì 17 febbraio 2012

Sanguinaccio e cake multicolor per un Carnevale variopinto.

Questo maledetto freddo e gli impegni scolastici mi hanno impedito, finora, di fare il rituale giro infrasettimanale a Venezia. Lì, nella città del carnevale per antonomasia è preferibile andare in giro quando la bolgia della folla non ti assale. Ma giuro che rimedio! Tra lunedì e martedì faccio un salto e mi godo l'aria del vero Carnevale.
Intanto mi consolo con un bel dolce, con la cui ricetta partecipo all'iniziativa del molino Chiavazza!
Dopo aver vinto il contest sul comfort food, non potevo perdermi quello sul Carnevale!!!!!!!
Ancora una volta, a farla da padrona è la tradizione partenopea, che vede le tavole carnevalesche, imbandite di lasagna, polpette e sanguinaccio. Ed è proprio di quest'ultimo che parliamo. Una sorta di crema al cioccolato, che un tempo si preparava con il sangue del maiale. E' infatti questo il periodo in cui questi poveri animali vanno al macello e, siccome del maiale non si butta via niente, con il sangue ci si faceva il sanguinaccio! L'avvento della mucca pazza ha fatto sì che, nella preparazione, il sangue venisse sostituito dal latte e, nel rispetto della tradizione, questa prelibatezza viene ancora preparata per la gioia dei palati più fini. Deve essere rigorosamente accompagnato da una fetta di pan di spagna, sul quale si spalma. Ma io, stavolta, ho voluto osare e preparare un bel cake multicolor, per rallegrare ancor di più l'atmosfera in casa nostra.
A voi tutti, buon Carnevale e restate sintonizzati per il prossimo boccone delizioso!


Ingredienti per il sanguinaccio
375 ml di latte intero
125 gr di cacao amaro
250 gr di zucchero
40 gr di cedro a pezzetti
20 gr di miscela di farina e amido molino Chiavazza
un pizzico di cannella
un cucchiaino di estratto di vaniglia
  • In una pentola (che poi andrà sul fuoco), porre la miscela di farina e amido, lo zucchero e il cacao e girare con un cucchiaio di legno, in modo che le polveri si mescolino.
  • Con il latte, stemperare il tutto, sempre mescolando.
  • Portare il tegame sul fuoco basso e cuocere come si fa per una crema. Mescolare, quindi, in modo che la crema non si attacchi al fondo.
  • Quando la crema si sarà addensata, togliere da fuoco e aggiungere gli aromi e il cedro cubettato.
  • Si conserva in frigo.



Ingredienti per il cake:
380 gr di preparato Fantasia di torte Molino Chiavazza
4 uova
100 gr di burro morbido
125 ml di latte intero
1 cucchiaino di pasta di pistacchio oppure colorante alimentare verde
1 cucchiaino di alchermes oppure colorante alimentare rosso
1 cucchiaino di colorante giallo

  • Lavorare il burro con le uova, con l'aiuto delle fruste elettriche.
  • Aggiungere il preparato e stemperare il tutto con il latte.
  • Dividere l'impasto in 3 parti ed aggiungere ad ognuna il colorante.
  • Versare i composti in uno stampo da plum cake, alternando i colori a proprio piacimento.
  • Far cuocere in forno caldo a 180° per 40 minuti. Lasciar freddare 
Con questa ricetta partecipo al contest "I dolci del Carnevale" di Molino Chiavazza







martedì 14 febbraio 2012

Unconventional Valentine's Day........

Oggi più del primo giorno. Oggi meno di domani. Oggi e per sempre....... perché dove c'è l'amore non c'è festa convenzionale che tenga. Ma questa volta voglio festeggiare ugualmente, perché il nostro amore, possa navigare a gonfie vele, in poppa al vento della passione, così come ha fatto in questi anni.
A te, vita mia, questi versi di Prevert.......

Questo amore così violento,
Così fragile, Così tenero, Così disperato
Questo amore

Bello come il giorno

E cattivo come il tempo

Quando il tempo è cattivo

Questo amore così vero

Questo amore così bello

Così felice, Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio
E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate...............




Ma Buon San Valentino anche a tutti voi che leggete e ai quali dedico questa ricettina, che non è proprio mia. Era da un po' che ci pensavo: che faccio a San Valentino? Contentissima del fatto che il maritino mi ha promesso una cena fuori e volendo rompere lo stereotipo di cioccolatini a go go, cercavo un'idea unconventional! E gira che ti rigira, mi è venuta in aiuto lei. Loredana, che essendo recipe-tionist di febbraio, mette a disposizione il suo blog e le sue idee! Quando mi sono imbattuta in queste, non ho avuto dubbi: sarebbero state loro, le cartucce napoletane, le protagoniste del mio post di San Valentino! E' così è stato. Perché proprio loro? Perché cannelli e cartine (gli utensili per confezionarle) mi attendevano in armadietto, ormai, da oltre tre anni.  E poi perché dalle mie parti rappresentano i dolcetti delle spose! Sì, delle belle fanciulle che stanno per prendere marito! Nel napoletano, è antica e buona usanza rendere noto che si sta per convolare a giuste nozze, donando ai gentili ospiti, che prenderanno parte all'evento, "il cartoccio". Che cos'è il cartoccio? Un bel vassoio ricco di pasticceria secca, nel quale questi dolcetti tipici non possono assolutamente mancare. Non possono mancare, né nella forma classica, né in forma di tortina (stile mini-muffin) con tanto di ciliegina candita. E volete sapere perché gli utensili giacevano, ormai, da tre anni nel mio armadietto degli attrezzi? Perché li ho acquistati in occasione delle mie nozze. Eh, noooooooooo!!!!!! Non penserete mica che io abbia preparato i cartocci? Assolutamente no!!!! Una tipa unconventional come me, che si è sposata in rosso e che come paggetto aveva il suo dirigente scolastico, non poteva mica donare il cartoccio?!?!?!?! Ma preparare le cartucce , sì! Le ho preparate per il buffet pre-matrimoniale!
Ma bando alle ciance.... oggi donate tanti baci al vostro amore e se vi sentite ispirati, provate questi dolcetti: la ricetta è perfetta e magari, visto che di dolcetti delle spose trattasi, l'amato/a vi chiederà di sposarlo/a!!!!!!

Le cartucce napoletane
Ingredienti
200 g di farina di mandorle
100 g di farina "00" Molino Chiavazza
50 g di fecola
200 g di zucchero a velo
160 g di burro morbido
20 g di burro fuso
4 uova
un pizzico di bicarbonato d'ammonio
un pizzico di sale
3 gocce di essenza di mandorla amara o qualche mandorla amara da tritare
la scorza di un limone grattugiata








  • Mescolare la farina di mandorle con due uova sbattute e gli aromi e lasciare riposare a temperatura ambiente per un'ora.
  • Lavorare il burro morbido con lo zucchero fino ad avere un composto cremoso e spumoso.
  • Unire il composto di mandorle a quello di burro e zucchero, a cucchiaiate, alternando cucchiaiate di composto alle due uova rimanenti.
  • Mescolare e unire i 20 grammi di burro fuso, la farina e la fecola setacciate, poco alla volta.
  • Trasferire il composto in una sac-à-poche con bocchetta liscia del diametro di 1 centimetro.
  • Riempire i cannelli foderati con le cartucce fino al bordo del cannello.
  • Prestare attenzione a posizionare i cannelli dritti e stabili sulla leccarda del forno, rivestita di carta forno. Tener presente che in cottura le cartucce lieviteranno.
  • Infornare a 170° per 10' poi abbassare a 160° per altri 8'/10'.
  • Rimuovere le cartucce dal cannello e passare su carta assorbente.   
  • Questa ricetta partecipa alla fantastica iniziativa di Elifla



sabato 11 febbraio 2012

Buon week-end con una crostata salata......ma non troppo!

Sì, una crostata salata, ma non troppo. E' questo il titolo del nuovo contest, indetto dalla Rigoni di Asiago. Il fine del concorso è riuscire ad utilizzare una marmellata per esaltare il gusto di una crostata salata. Potevo mai esimermi dal partecipare? E certo che no! Una sfida simpaticissima, che non potevo farmi scappare. E poi voi lo sapete quanto mi piacciono i classici.......quindi perchè non rivisitarne uno?
Stavolta parliamo della pizza di scarola, trasformata in crostata, grazie all'utilizzo di una brisè integrale e profumata agli agrumi, grazie alla marmellata fiordifrutta!
Direi un risultato davvero eccellente a giudicare dalla velocità con cui è stata divorata, in cui la caratteristica dolcezza della scarola ben si equilibria con l'acidità della marmellata e in cui la nota rustica della pasta brisè integrale ben si armonizza con l'uva passa e i pinoli, tipici della ricetta originale.
Con questa ricetta, auguro a tutti voi una buona domenica e ringrazio Rigoni di Asiago per aver dato a tutte noi foodbloggers la possibilità di partecipare a questa bella iniziativa.
E mi raccomando, rimanete in casa al calduccio!!!!!


Crostata di scarola profumata agli agrumi



Ingredienti per la brisè integrale
300 gr di farina 0 Molino Chiavazza
200 gr di farina integrale Molino Chiavazza
250 gr di burro
180 gr di acqua fredda
10 gr di sale fino Gemma


Ingredienti per il ripieno
2 cespi di scarola
3 filetti di acciuga sott'olio
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di uvetta
1 cucchiaio di capperi dissalati
2 cucchiai di Fiordifrutta Rigoni di Asiago agli agrumi 
1 spicchio d'aglio in camicia
sale fino Gemma q.b.
pepe nero Tecal q.b.
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva Dante Terre Antiche




  • Innanzitutto, prepariamo la brisè, come segue. In un mixer (anche in planetaria) mettere le farine, il burro freddo a pezzetti e il sale. Fare andare a velocità sostenuta fino ad ottenere uno sfarinato (briciole).
  • Porre le briciole ottenute su di un piano di lavoro o in una ciotola. Aggiungere gradatamente l’acqua ed impastare velocemente, fino ad ottenere un impasto compatto ed elastico.
  • Riporre in frigo a riposare per almeno un’ora.
  • Nel frattempo, preparare la scarola. Lavare accuratamente i due cespi, eliminando le foglie più esterne.
  • All'interno dei cespi, porre i pinoli, l'uvetta e i capperi. Salare e pepare.attenzione al sale perchè i capperi sono già salati!
  •  Legare stretto con dello spago da cucina, in modo che l'interno non fuoriesca, durante la cottura.
  • In una padella capiente,mettere l'olio, le acciughe e l'aglio schiacciato.
  • Far rosolare ben ben a fuoco basso, fino a che le acciughe si sfaldino.
  • Eliminare l'aglio e aggiungere i cespi legati ben bene.
  • Far rosolare e poi abbassare il fuoco e continuare la cottura, chiudendo la padella con il coperchio.
  • In tal modo, il vapore che si creerà all'interno cucinerà la verdura, lasciandola morbida.
  • La cottura durerà circa 20 minuti. Lasciar raffreddare.
  • Liberare la scarola dallo spago e tagliare ciascun cespo in due.
  • Con la pasta brisè, rivestiamo una teglia  per crostata da 30 cm di diametro imburrata o foderata con carta forno, tenendo da parte un pò di pasta, che ci servirà per le strisce.
  • Sul fondo della crostata, stendere due cucchiaiate si marmellata fiordifrutta agli agrumi in uno stato sottile.
  • Adagiare la scarola sulla pasta  avendo cura di recuperare tutto ciò che abbiamo messo al loro interno. 
  • Decoriamo a piacere con strisce di pasta.
  • Cuocere in forno statico a 200° per 45 minuti, fino a completa doratura.
Questa ricetta partecipa al contest


mercoledì 8 febbraio 2012

La cucina ritrovata_parte seconda: il resoconto.

Come vi avevo anticipato qui, sabato 28 gennaio ho assistito alla presentazione del libro "La cucina ritrovata",  una sorta di viaggio gastronomico lungo tutto lo stivale, alla scoperta dei piatti di una volta, di quei sapori di un tempo, che difficilmente oggi troviamo sulle nostre tavole. Piatti dimenticati, ma ritrovati, che trovano una nuova vita tra le pagine di questo libro, grazie al lavoro di Andrea Guolo e dei suoi "food reporter" un po' "mangioni", che con dedizione (e ovviamente forchetta pronta!) sono andati a stanare quelle attività ristorative che ripropongono questi piatti.
Bellissima la location dove si è tenuto l'evento, Villa Ca' Zane Martin, un posto anch'esso "riscoperto" e rinato dopo anni di restauro e che da pochi mesi si è trasformata in una struttura alberghiera e ristorativa di alto livello.
Ho conosciuto Andrea, una persona simpatica e disponibile, dagli occhi illuminati dal guizzo del giornalista curioso e dedito al suo lavoro. Un'idea davvero brillante la sua, perché oltre a esaltare gli ineguagliabili sapori e profumi di un tempo, il libro è anche una vera e propria guida. Ogni ricetta, infatti, è corredata da una recensione del ristorante dove il piatto viene eseguito secondo la tradizione.
Ovviamente alla presentazione ha fatto seguito la degustazione di alcuni dei piatti veneti, raccontati nel libro.
Inenarrabili i profumi orientali del  "savor de gamberi", delizioso il " risotto co le secoe" e superbi gli "storti del Dolo". Questi ultimi non li troverete nel libro. Diciamo pure che hanno rappresentato un gentile e dolce omaggio a quanti sono intervenuti. Gli storti del Dolo sono un dolce tipico dolese, che si preparava un tempo, durante il periodo del Carnevale. Il bravissimo chef  Paolo Urbani ha ritrovato e riproposto la ricetta in maniera magistrale. Che Paolo fosse uno chef straordinario lo sapevo già, ma penso che quelle sue graziose nuvole di cialda e panna fresca rimarranno impresse nella memoria delle mie papille gustative per un bel pò!!!!!


Ovviamente, io ho fatto ritorno a casa, oltre che con la pancia piena, con una copia del libro autografata da Andrea e subito mi son messa all'opera. Dopo una "scorpacciata veneta", mi son lasciata incuriosire dai piatti della tradizione campana.  Eh, sì, ancora una volta non sono riuscita a resistere al richiamo delle origini.! Così mi son fatta far compagnia in cucina da questo bel libro e ho preparato "o' bror' e purp' " (il brodo di polpo), così come Matilde Serao lo raccontava un tempo e proprio come lo racconta oggi Camilla Nobler nel testo.
Niente di troppo difficile, un piatto semplicissimo, lo street food partenopeo di una volta, che l'hccp ha bandito definitavamente dalle strade, ma che sottobanco si trova ancora!!!!

Accompagnato da crostoni di pane semi integrale a lievitazione naturale è davvero speciale!
La ricetta della meravigliosa pagnotta, che vedete nelle foto e che il mio forno mi ha regalato qualche giorno fa, la posterò a breve. Anche perché vi e mi attendono delle belle novità riguardo alla mia passione per i lievitati! Non perdetele!


O' bror' e purp'

Ingredienti
1 polipo grande
acqua qb
sale qb
pepe qb
  • Portare a bollore un'adeguata quantità d'acqua salata.
  • Immergere il polipo ripetutamente , fino a che i tentacoli si saranno arricciati.
  • A questo punto, lasciar cuocere il polipo nell'acqua per circa 30' .
  • Quando il polipo sarà cotto, versare del brodo violaceo di cottura in una tazza, insieme qualche pezzo di "ranfa" (tentacoli)
  • Aggiungere pepe fresco, mescolare e bere il brodo pronto.




venerdì 3 febbraio 2012

Un buon piatto di pasta per un bel premio.

Con questo post voglio ringraziare un bel po' di persone. A cominciare dalle aziende che hanno voluto continuare la loro collaborazione con me, tra cui Olio Dante, per passare a quelle che hanno voluto intraprenderne una nuova, come Gemma e  Verrigni, la cui pasta è protagonista di questo post.
E poi volevo ringraziare Lara di "la barchetta di carta di zucchero" e Maria di "Le dolci creazioni di Maria", per aver pensato a me per questo premio.



E in cambio di questo bel premio, come da regolamento, vi racconto 7 cose di me:
  1. Ciò che amo di più al mondo è mia figlia Lulù, insieme al mio Maury.
  2. Amo la mia terra, che, insieme ai miei tanti amici di sempre, mi manca tantissimo e dove spero un giorno di poter ritornare.
  3. Senza le mani in pasta non so stare.
  4. Mi arrabbio facilmente e sono permalosissima.
  5. Adoro leggere gialli.
  6. Come tanti giovani, sogno il posto fisso, che non ritengo una monotonia, ma la giusta ricompensa di una vita passata sui libri.
  7. Non sarà fisso, ma il mio lavoro di docente lo faccio con dedizione, tanta quanto ne spendo in cucina.
E passo il testimone a :
  1. Elifla di "cuocicucidici"
  2. Loredana di "La cucina di mamma Loredana", che per questo mese ci ospita per il recipe-tionist, grande idea di Elifla.
  3. Inco di "DolceeHobby"
  4. Valentina di "Cucina e cantina"
  5. Lucia di "Ambrosia e Nettare"
  6. Monica di "Un biscotto al giorno"
  7. Rosy di "Pasticciando con Rosy"
  8. Glo 83 di "fashion, food & various thoughts"
  9. Serena di "verdepomodoro"
  10. Serena di "L'omin di panpepato"
  11. Lory di "Lorybbistrot"
  12. Claudia Annie di "Le ricette dell'amore vero"
  13. Debora di "Creare con lo zucchero"
  14. Pasquale di "I sapori del mediterraneo"
  15. Oma Duck di "Zucchero incantato"
E ora godetevi questo bel piatto di Fusilli con broccolo romanesco e stracchino. Davvero deliziosi!




Ingredienti per 3 persone
210 gr di fusilli trafilati al bronzo Verrigni
350 gr di broccolo romanesco
150 gr di stracchino
2 cucchiai di olio evo Dante "Terre antiche"
2 acciughe sott'olio
sale grosso Gemma q.b.
aglio a fette Tecal
peperoncino in polvere



  • Mondare e sbollentare il broccolo in abbondante acqua salata. Mettere da parte e conservare l'acqua di cottura.
  • Quando si sarà raffreddato, sminuzzare il broccolo.
  • In una padella capiente, soffriggere l'aglio con l'olio, il peperoncino e l'acciuga.
  • Aggiungere il broccolo, salare e lasciar andare a fuoco basso per un po'. Nel caso, si dovesse asciugare troppo, utilizzare un po' di acqua di cottura della pasta
  • Nel frattempo, cuocere la pasta nella stessa acqua in cui si è cotto il broccolo.
  • Scolare la pasta e saltarla nella padella insieme al broccolo. Mescolare ben bene il tutto sul fuoco per qualche minuto.
  • Aggiungere lo stracchino a pezzettoni. Il formaggio si scioglierà formando una gustosa cremina.