sabato 27 agosto 2011

Quando l'orto dà solo buoni frutti: linguine con fagiolini a metro

Ed eccomi qui con un’altra ricettina dall’orto di nonno Elio. I fagiolini a metro vengono detti così a causa della loro lunghezza. Si tratta infatti di fagioli di circa 30-40 cm, dal sapore gentile e unico e il babbo è un portento nel coltivarli. Quest’estate ci ha fatto fare una scorpacciata di sti fagioli! Ma di questi fagioli in umido ne abbiamo un pò tutti la nausea! E allora perchè non sperimentarli con la pasta? L'idea ci è venuta proprio leggendo del contest di CUOCOPERCASO.IT, al quale partecipo volentierissimo.




Di facile reperimento soprattutto al sud della nostra penisola, questi fagioli con le linguine sono davvero deliziosi. Un piatto semplice e veloce, ma insolito, che sicuramente verrà apprezzato dai vostri commensali, soprattutto se si tratta di ospiti che amano i piatti un po’ ricercati! Indispensabile è l’acciuga piccante, non omettetela : dona al piatto un equilibrio perfetto! Buon appetito.





Ingredienti per 4 persone

300 gr di linguine trafilate al bronzo
200 gr di fagiolini a metro
330 gr di pomodorino del piennolo del Vesuvio d.o.p.  CASA BARONE
3 filetti di alici in salsa piccante Rizzoli
1 spicchio di aglio
Olio evo 3 cucchiai
Sale q.b.
basilico q.b



  • In una casseruola capiente, versare dell’acqua e portarla a bollore.
  • Nel frattempo in una padella larga, mettere l’aglio e l’olio e lasciar rosolare a fuoco medio.
  • Quando l’aglio si sarà imbiondito,aggiungere i filetti di acciuga e lasciarli cuocere fino a che si saranno quasi disciolti.
  • A questo punto aggiungere i pomodorini e lasciar cuocere per circa 15 minuti. Attenzione al sale! L’aggiunta delle acciughe potrebbe far sì che non sia necessario salare. Prima di questa operazione, dunque, assaggiare il sughetto.
  • Quando l’acqua sarà giunta a bollore, salare e cuocere gli spaghetti e i fagioli insieme.
  • Scolare e saltare gli spaghetti e i fagioli nella padella contenente il sughetto.
  • Impiattare e aggiungere del basilico a piacere.


mercoledì 24 agosto 2011

33 anni e un sogno che si realizza: incontro con Sal De Riso

Oggi è il mio compleanno. 33 anni e non sentirli! Quando ho sposato mio marito sapevo quanto fosse straordinario, ma devo dire che stavolta si è superato. Ha fatto sì che per il mio compleanno realizzassi un sogno che avevo da tanto: incontrare Sal De Riso.


Chi è passato di qui, avrà già letto che per me rappresenta un mito. Ricordo ancora che ai tempi della trasmissione “Il treno dei desideri” di Antonella Clerici, ero fortemente tentata di scrivere per poterlo incontrare. Fin dalle sue prime apparizioni alla “Prova del cuoco”, ho ammirato la creatività e la sua maestria, poi quando in libreria ho trovato i suoi libri, per me son diventati  “vangeli”!!!!
Sebbene tutte le volte che faccio ritorno alla mia terra, io abbia come tappa fissa il bar-pasticceria della famiglia De Riso a Minori, per assaggiare la sua inimitabile “ricotta e pere” (ma tutte le sue creature sono deliziose!), non avevo mai avuto l’onore e il piacere di incontrarlo, fino a sabato scorso.



Nei giorni di ferragosto, il mio bel maritino ha organizzato il tutto, contattando lo staff del Maestro Pasticcere, così sabato abbiamo avuto modo di incontrare Sal, che ci ha permesso di visitare il suo laboratorio di Tramonti. Quando si è materializzato davanti ai miei occhi, il mio volto sarà diventato di mille colori! Dopo un caffè e quattro chiacchiere, ci ha guidati per un tour del suo laboratorio.
Se dovessi definire Sal De Riso, direi che si tratta di una persona umile, disponibile, la cui passione per la pasticceria traspare dai suoi occhi ed è palese nei suoi racconti. Quando ci ha offerto un bombolone alla crema pasticcera, la mia esclamazione al primo morso è stata : “ma è una poesia!”. Una crema così non l’avevo mai assaggiata: un sapore unico e la genuinità del prodotto era sottolineata dai semini della bacca di vaniglia che facevano capolino qua e là. Materie prime di qualità è questa una delle carte vincenti di Sal, che unite alla valorizzazione dei prodotti locali, han fatto sì che diventasse un pasticcere di fama internazionale. 
Ma Sal rimane comunque il pasticcere della sua gente: lo si intuisce quando nel suo ufficio fa capolino un signore che deve ritirare la torta per la promessa di matrimonio della sua figliola. Sal lo accoglie, si intrattiene con lui e scambia battute. Il momento più emozionante? Quando mi ha chiesto quale fosse la mia torta preferita per farmene dono. Ebbene sì, quest’anno festeggio con una ricotta e pera, una di quelle originali, decorate personalmente da lui. Cosa mi resterà di quest’incontro? Il ricordo di una persona disponibilissima, che ama il suo lavoro, che nonostante il successo ama la sua gente e la sua terra, i cui frutti diventano, nelle sue mani, creature deliziose, dal gusto unico e dai profumi inconfondibili.

Grazie Sal.

lunedì 22 agosto 2011

Babà che bontà in vacanza: la crostata di Nonno Elio

La Campania Felix, la mia terra. Le vacanze estive in campagna dai miei sono sempre fantastiche, ma soprattutto goderecce, anche grazie alla cucina di nonno Elio, il cui orto dona, ogni giorno, tanti buoni frutti. Le sue sapienti mani li trasformano in piatti gustosi e succulenti: formidabili le tagliatelle ai “migliarini” (friggitelli), magnifica la pasta alle melanzane, sublimi gli spaghetti con i fagioli a metro, indimenticabile la crostata con le pere appena colte dall’albero.
Ed è proprio di quest’ultima che vi lasciamo la ricetta, augurandovi un buon rientro.


Ingredienti per la frolla
300 gr di farina 00 Molino Chiavazza
150 gr di zucchero
200 gr di burro
2 tuorli
zeste di un limone
Mezza bustina di lievito in polvere

Ingredienti per la farcitura
4 pere
2 cucchiai di rhum
Succo di un limone
2 cucchiai di zucchero
  • Preparare la frolla, impastando tutti gli ingredienti insieme e velocemente. Si otterrà un impasto molto morbido che andrà fatto riposare in frigo per almeno un paio d’ore. Al momento di foderare lo stampo (32 cm), modellare l’impasto con le mani direttamente all’interno dello stampo.
  • Durante il riposo dell’impasto in frigo, tagliare le pere a fette, irrorarle con il succo di limone e il rhum e cospargerle con i due cucchiai di zucchero.
  • Adagiare le pere a raggiera sulla frolla e cuocere in forno a 180° per 45/50 minuti.
  • Sfornare e lasciar raffreddare prima di servire. 
Ringrazio di cuore Ombretta del blog Dolcemeringa, che ha pensato a me per questo simpatico premio


 che a mia volta giro a

anche se virtualmente va a tutti i miei amici bloggers!


lunedì 15 agosto 2011

buon ferragosto con fichi, mandorle e amaretti.

 Buon ferragosto, ma soprattutto......BUONE VACANZE e alla prossima settimana!



Crostata di fichi, mandorle e amaretti

Per la pasta
300 gr di farina antigrumi Molino Chiavazza
100 gr di zucchero
100 gr di burro a temperatura ambiente
1 uovo
1 bustina di lievito in polvere
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone

per il ripieno
250 gr di marmellata di fichi neri home-made
70 gr di amaretti
60 gr di mandorle
rhum q.b. (facoltativo)




  • Preparare la pasta frolla, impastando tutti gli ingredienti insieme e velocemente, fino ad ottenere un panetto, che va fatto riposare in frigo per almeno un'ora;
  • Tritare le mandorle e gli amaretti in un mixer grossolanamente; tenere da parte.
  • Rivestire con della carta da forno una teglia del diametro di 26 cm.
  • Con l'aiuto delle mani, ricoprire la teglia con 2/3 della pasta,rivestendo anche i bordi.
  • Bucherellare con la forchetta il fondo della crostata e ricoprire con uno strato di marmellata.
  • Aggiungere il mix di amaretti e mandorle e, infine, qualche cucchiaiata di rhum.
  • Con la pasta avanzata, formare delle "briciole di frolla".
  • Cuocere in forno caldo a 180° per 40 minuti circa.
  • Spolverizzare a piacere con zucchero a velo.

mercoledì 3 agosto 2011

Terzo Contest Molino Chiavazza: Pizza di crema e amarene

Un’altra fantastica iniziativa del Molino Chiavazza e io non potevo non partecipare, specialmente dopo essermi meritata una bella menzione, al termine del precedente contest.
Questa volta il tema è “crostate e crostatine”, con frutta fresca, marmellate e/o creme, con l’obiettivo di andare alla ricerca di profumi e sapori originali di ricette locali.


Se ad una prima lettura, la cosa può sembrare semplice, quando si è trattato di andare a scovare nella tradizione, il gioco si è fatto abbastanza complicato. Poi girando tra le pagine di un libro di pasticceria napoletana, si è accesa una lampadina: Pizza di amarene! Sì, è proprio la ricetta giusta, può fare al caso mio! Si tratta di una sorta di crostata goduriosissima, fatta con la tipica frolla napoletana, quella a base di strutto, di cui ho parlato anche qui. Lo strutto, detto anche 'nsogna, nella pasticceria napoletana, trova un vastissimo impiego. Le vecchie massaie lo utilizzavano tantissimo e la sostituzione con il burro può considerarsi un vezzo moderno. Nelle stesse sfogliatelle lo si trova come ingrediente principale dell’involucro esterno. Effettivamente il sapore di questa frolla è completamente diverso dalla frolla a base di burro e soprattutto è una frolla dalla friabilità unica. Per questa preparazione abbiamo utilizzato la farina con amido del Molino Chiavazza. La presenza dell’amido aiuta ad ottenere la giusta consistenza all’impasto e indebolisce ulteriormente il glutine.
Pizza di amarene, dunque! Frolla, doppio strato di crema, con al centro uno strato di marmellata di amarene e amarene sciroppate. Eppure questo dolce si intreccia a doppio filo con la sfogliatella. Rappresenta la versione frolla della S. Rosa, la sfogliatella riccia con un interno di crema ed amarene. E se leggendo questo post vi dovesse venire in mente il pasticciotto, tenete presente che quest'ultimo è la versione monoporzione della pizza di amarene! Sperando di aver centrato l’obiettivo del contest e di avervi regalato, ancora una volta, un po’ di tradizione, vi lasciamo con questo dolce dai profumi meravigliosi.



Ingredienti per la frolla
250 gr di zucchero semolato
3 uova intere
3 tuorli
390 gr di strutto
1 pizzico di sale
zeste di arancia
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Ingredienti per la crema
4 uova intere
200 gr di zucchero
130 gr di farina 00 Molino Chiavazza
800 ml di latte Alta Qualità
200 ml di panna Hulalà
1 pizzico di sale
zeste di un limone

Altri ingredienti
Amarene sciroppate Toschi
400 gr di marmellate di amarene

  • Innanzitutto preparare la frolla, lavorando, dapprima, in una ciotola lo strutto con lo zucchero, le zeste d’arancia, il sale e l’estratto. Lavorare fino ad ottenere un composto cremoso e leggermente spumoso.
  • Aggiungere le uova e i tuorli, uno per volta e aggiungere il successivo solo quando il precedente è stato ben assorbito.
  • Aggiungere la farina, tutta in un colpo, amalgamarla all’impasto, velocemente e fino ad ottenere un impasto di briciole, che andranno compattate in un panetto sul piano da lavoro.
  • Questa operazione deve essere eseguita molto velocemente, altrimenti lo zucchero “brucia” l’impasto!
  • Avvolgere il panetto con della pellicola e riporre in frigo per almeno un paio d’ore.



  • Prepariamo la crema. Grattugiare le zeste del limone e metterle in infusione nel latte e panna per 30 minuti. Portare a bollore il latte e la panna con le zeste; appena accenna a bollire spegnere e lasciare intiepidire.
  • A parte lavorare le uova con lo zucchero e il sale, fino ad ottenere un composto chiaro e leggermente spumoso. Aggiungere la farina a cucchiaiate, passandola al setaccio. Lavorare bene.
  • Aggiungere il composto di latte e panna tiepido, un po’ per volta, in modo che il composto di uova, zucchero e farina si sciolga pian piano. Così facendo non dovrebbero formarsi grumi.
  • Mettere il composto sul fuoco  basso e cuocere la crema mescolando continuamente e sempre nello stesso verso. Quando la crema inizierà ad addensarsi aumentare la velocità di mescolamento e alzare la fiamma. 
  • Quando la crema si sarà addensata togliere dal fuoco e porre il composto in una ciotola di acciaio. Per evitare la formazione della “pellicina”sulla superficie della crema, dovuta al raffreddamento, si può spolverizzare la crema con zucchero semolato, oppure richiudere la ciotola con della pellicola a contatto della superficie della crema.

  • Composizione del dolce: Stendere la frolla di un disco sottile, con il quale si andrà a rivestire una teglia di 40 cm di diametro.
  • Adagiare all’interno metà della crema in uno strato piuttosto consistente.
  • Ricoprire con uno strato di marmellata di amarene, sul quale andranno adagiate le amarene sciroppate.
  • Aggiungere ancora uno strato di crema e ricoprire con un ultimo strato di frolla, che farà da coperchio alla nostra crostata.
  • Cuocere in forno statico a 180° per 1 ora circa o comunque fino a completa doratura. Sfornare e lasciare intiepidire. E’ preferibile gustarla il giorno dopo la preparazione.